Amazon, ottenuta autorizzazione per il sistema di sorveglianza tramite droni

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Dopo avere ricevuto l’autorizzazione dall’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, Amazon potrà presto inviare droni nel cielo per raccogliere dati grazie ad un nuovo sistema. Si allarga, quindi, la copertura per la raccolta di informazioni da parte dell’azienda, fatta utilizzando un assistente virtuale che ascolta, un sistema di monitoraggio e uno strumento di riconoscimento facciale.

Il brevetto presentato da Amazon prevede l’utilizzo di un velivolo senza pilota per raccogliere dati dal posto su cui vola. I droni dell’azienda otterrebbero i dati sugli oggetti all’interno e intorno ad un determinato “geo-fence” o un confine virtuale. L’autorizzazione di sorvegliare soltanto le aree autorizzate potrebbero offrire ad Amazon di monitorare le aree private intorno.

Il brevetto di Amazon è stato depositato nel 2015. Due anni dopo, l’azienda presentò il progetto “Prime Air”, che includeva la messa a disposizioni di droni per la consegna di pacchi. All’inizio di giugno, Amazon ha presentato un nuovo aggiornamento del design dei suoi droni. Indipendentemente dall’utilizzo, che sia per consegnare pacchi o per osservare l’ambiente intorno, l’azienda dovrà ottenere una ulteriore approvazione da parte della FAA.

Secondo Amazon, la priorità principale resta quella della consegna dei pacchi tramite i droni; quella sulla sorveglianza passa, per adesso, in secondo piano. La stessa azienda ha recentemente comunicato che l’interesse verso i droni dovrà passare prima da un lavoro che richiederà degli anni, ma per adesso non rientra nell’attuale tabella di marcia dei prodotti Amazon.

Intanto, diversi rapporti affermano che la tecnologia dei droni potrebbe spiare e raccogliere dati sulle abitazioni senza autorizzazione, circostanze non contenute all’interno del brevetto di Amazon. Però, viene specificato che verrà messo a disposizione un servizio opt-in disponibile per i clienti che vogliono autorizzare il monitoraggio della loro proprietà.