Ukerewe è la più grande isola interna del continente africano e si trova a pochi chilometri dalla Tanzania. Misura 530 km quadrati ed è circondato da 27 isole minori. Nel distretto di Ukerewe vivono circa 400.000 persone e si può accedere soltanto da due punti principali: il più vicino con un viaggio in barca di 3,8 km, mentre l’altro richiede un viaggio più lungo di tre o quattro ore dalla città di Mwanza, che si trova a 45 km a sud.
In caso di incidenti o emergenze, arrivare in fretta non è un’opzione praticabile. Nonostante ci siano diverse strutture mediche e cliniche disseminate in tutta l’isola e un ospedale nella città principale di Nansio, un paziente che abita nelle parti più remote dell’isola potrebbe dover viaggiare per un giorno intero per ottenere aiuto. Per ovviare a questa necessità impellente, la Tanzania ha istituito un servizio di droni per consegnare in fretta forniture mediche essenziali.
Il Medical Stores Department (MSD) del Paese ha un magazzino a Mwanza che fornisce la rete di ospedali nella regione del Lago Vittoria, un’area con una popolazione di oltre 10 milioni di persone. La più grande sfida per l’MSD sono gli ultimi due km di distribuzione; è un paese vasto (due volte più grande dello stato americano della California), con bassa densità di popolazione e reti di trasporto deficitarie.
La consegna di medicinali tramite i droni è gestita dalla compagnia di spedizioni DHL e dalla specialista Wingcopter. La Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (società tedesca per la cooperazione internazionale) ha stanziato circa 170.000 dollari di finanziamenti.
Durante la prima fase, durata sei mesi, sono stati aiutati circa 8. 000 pazienti, effettuati 2.000 voli e percorsi 2.200 km. I droni volano autonomamente e possono percorrere una distanza di 60 km in circa 40 minuti, riducendo di oltre tre ore il tempo di viaggio end-to-end.
Ogni minuto che viene risparmiato conta tantissimo, soprattutto se bisogna spedire un antidoto per il veleno ad una vittima morsa da un serpente. Ma ci sono anche molte malattie trasmissibili e non trasmissibili che richiedono regolarmente un intervento urgente, come la malaria, il tifo, la schistosomiasi e simili.
