La Silicon Valley dei droni si trova in North Dakota

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La Silicon Valley dei droni si trova in North Dakota. Nello stato si effettuano i maggiori test sui droni tra innovazioni, ricerca e applicazioni effettive.

L’industria dei droni del North Dakota fa parte di un mercato globale, che dovrebbe aumentare dai 11,3 miliardi di dollari nel 2015 fino ai 140 miliardi previsti nel 2025, secondo un rapporto pubblicato dall’Associazione per Unmanned Vehicle Systems International.

L’associazione ha stimato che l’integrazione degli attuali sistemi aerospaziali e UAS avrà un impatto economico di circa 82 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi 10 anni. Goldman Sachs stima che l’industria mondiale dei droni potrebbe valere 100 miliardi di dollari nei prossimi due anni.

Il Nord Dakota è un piccolo stato, con appena 750.000 abitanti. “Quanti droni potrebbero volare in aria? Quante persone potrebbero rischiare se un drone dovrebbe cadere? In fondo in Nord Dakota non ci sono poi molti abitanti”, ha detto Thomas Swoyer, presidente di Grand Sky, primo e unico business park dello stato.

“Abbiamo quattro stagioni dinamiche”, ha dichiarato Nick Flom, direttore esecutivo del sito di test UAS Northern Plains. “Le temperature in estate superano i 32 gradi e in inverno scendono sotto lo zero, con giornate di vento leggero o vento forte. Un ambiente per i test unico”.

Presso l’Università del Nord Dakota (UND), la John D. Odegard School of Aerospace Sciences, è stata offerta una laurea in scienze aeronautiche con una specializzazione in operazioni di aeromobili senza pilota. In pratica si tratta della prima scuola statunitense a preparare possibili laureati in procinto di diventare operatori UAS.

Secondo il Centro UND per la ricerca, l’istruzione e la formazione UAS, gli studenti devono essere “a proprio agio nell’utilizzare principi complessi di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Inoltre, gli studenti devono possedere un forte senso critico e capacità nel risolvere i problemi”.

Poiché alcune delle tecnologie coinvolte con l’UAS rientrano nelle norme sul traffico internazionale di armi, alcuni dei corsi sono limitati agli studenti che sono cittadini statunitensi.