Parrot costruirà droni militari per l’esercito americano

droni militari

La Parrot, famosa azienda produttrice di droni, fa parte delle sei compagnie selezionate dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti chiamate a costruire velivoli da ricognizione a corto raggio. L’esclusione della DJI, dopo i recenti tumulti tra USA e Cina sulla violazione della privacy, ha un sapore strategico: contrastare il suo predominio grazie all’unione di entità commerciali statunitensi ed europee.

Non è un mistero che la DJI sia il colosso dominatore nel mercato dei droni, con la Parrot ed altre piccole aziende come la 3D Robotics e la cinese Yuneec che agiscono da anni nella sua ombra. Adesso, con Trump in aperta guerra con la Cina, la DJI, così come accaduto per la Huawei, potrebbe avere grossi problemi sul mercato americano. Quindi, pare arrivato il momento per altre compagnie americane ed europee.

Il mercato dei droni commerciali è in costante e rapida crescita, ma è nulla in confronto a quello dei droni da combattimento di estrazione militare, che rappresentano il 70% di tutto il mercato, relegando gli UAV commerciali e quelli utilizzati per il cinema e la modellazione rispettivamente al 17 e al 13%.

Henri Seydoux, Amministratore Delegato e fondatore della Parrot, ha dichiarato: “Per noi, gli Stati Uniti sono da sempre un mercato di estrema importanza, sia che si tratti di droni consumer che di fattura professionale avanzata. Siamo sempre stati in prima linea nella creazione di soluzioni avanzate, facili da utilizzare, affidabili e compatte. Ma anche i piccoli droni ANAFI potranno essere utili in un sistema di difesa”.

Grazie a questo contratto militare, la Parrot avrà più frecce nel suo arco per contrastare l’egemonia della DJI grazie soprattutto alla sua linea ANAFI, assolutamente non inferiore ai modelli di punta del colosso cinese (Phantom, Mavic e Spark).